Release Date: 30/10/15
Artisti Principali:
Strumentisti:

Toni Kitanovski

Chitarra
Percussioni

Dinko Stipanicev

Chitarra
Contrabbasso
Cavaquihno
Clarinetto
Percussioni
Codice: BE015
Amália Baraona, alla seconda prova discografica con l'etichetta Four Records, ci regala ancora una volta un disco di inebriante bellezza, dimostrando di saperci davvero fare con la tradizione musicale brasiliana. Se "Mulheres", il suo album precedente, proponeva un poetico excursus sulle donne raccontate dalla musica popolare brasiliana, qui il repertorio si addentra in un gusto musicale maturo e ragionato soprattutto sulla scelta dei musicisti che l'accompagnano e dunque sulla sonorità alla quale ha voluto dar vita. "3 Mundus è ispirato a tre mondi musicali connessi da tre chitarristi" recita il booklet interno. Ed è proprio il suono della chitarra, infatti, ad essere protagonista timbrico di tutto l'abum. Infatti, tre chitarristi provenienti da disparate esperienze musicali, mettono in campo tutte le loro capacità e influenze stilistiche, dalla classica, alla world music, al jazz, per creare un ventaglio acustico dalle atmosfere intimiste che raccontino con efficacia il percorso vocale qui espresso da Amália . Petrit Çeku, Toni Kitanovski, Dinko Stipanicev (quest'ultimo anche polistrumentista, alle prese con contrabbasso, percussioni, cavaquinho e clarinetto), sono i tre superbi chitarristi di cui sopra e la sensazione che ricreano è quella di una serata in salotto a casa con gli amici: un interplay confidenziale, dal clima 'cameristico', tra accompagnamenti bossa nova e samba formidabili e virtuosismi solistici accattivanti. Dall'allegria informale di "Primavera" (Carlos Lyra/Vinícius de Moraes) alla spirituale introspezione di "O que serà" (Chico Buarque), le emozioni vengono riverberate dalla cornice strumentale della sei corde che spesso non abbisogna di ulteriori contrappunti ritmici, riuscendo ad essere già così un fedele contrappunto. E anche in "A vizinha do lado" (Dorival Caymmi), laddove le percussioni accennano un leggero samba, la sobrietà incantevole della voce di Amália non viene turbata da esasperazioni ritmiche, quanto piuttosto esaltata da delicate fiorettature armoniche e melodiche. In "Samba da volta" (Toquinho/ Vinícius de Moraes) il dualismo la fa da padrone, con l'armonizzazione della melodia di tre chitarre e l'ulteriore sdoppiamento corale della voce, lasciando intravedere anche una capacità di arrangiamento dei brani davvero elegante. Da non sottvalutare inoltre, la presenza della fisarmonica di Gent Rushi che, in brani come "Maria Ninguém" (Carlos Lyra) o Feitio de Oração (Noel Rosa/Vadico), impreziosiscono la bossa nova di sonorità trasognanti, inserendosi alla perfezioni nei comodi spazi lasciati dalle chitarre. Il retrogusto agrodolce che l'album "3 Mundus" lascia nell'ascoltatore è quello di un dialogo continuo tra le chitarre, gli altri strumenti e la voce fortemente espressiva e consapevole di Amália, che ritorna qui in grande stile, mettendo l'anima in ogni respiro e avvalendosi di musicisti che toccano corde, pelli e tasti con la stessa profondita con la quale toccano le nostre più intense riflessioni musicali.
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