Rimontare un puzzle di suoni per trovare nuove connessioni
I "Frammenti" di Marcello Giannini tra elettronica ed improvvisazione
Esordio da leader per il chitarrista, qui accompagnato da oltre dieci musicisti
In primo piano sperimentazione, programming e postproduzione
I “Frammenti” di Marcello Giannini sono quelli di un puzzle sonoro il cui scopo non è rimettere insieme l’immagine originale, ma trovare nuove combinazioni e incastri, fino a suggerire una figura completamente nuova. Il lavoro di sperimentazione e postproduzione che sta alla base di questo disco lo avvicina molto a un disco di elettronica, ma il chitarrista non si è limitato a fare l’artigiano digitale. È andato oltre, ha rimescolato le carte e giocato con i suoi stessi musicisti, che i n alcuni brani erano totalmente ignari del risultato finale: Giannini ha registrato le tracce casa per casa, a volte chiedendo ad alcuni di loro di improvvisare con lo strumento, per poi tornare davanti al computer e costruirci sopra un brano.
Anche per questo il disco schiera ben undici nomi accanto a quello del leader: da Marco Castaldo (batteria) e Ron Grieco (basso), presenti nella maggior parte dei brani, fino a Giacomo Ancillotto (chitarra, effetti), Pietro Santangelo (sax soprano), Vincenzo Lamagna (basso) e molti altri artisti – oltre ad avere già collaborato in passato con Giannini, per esempio con la band napoletana Slivovitz, attiva da oltre un decennio – oggi sono tutti accomunati dall’appartenenza al collettivo Crossroads I mproring che ogni settimana, da almeno quattro anni, si incontra per approfondire l'improvvisazione estemporanea.
Questo lavoro – che segna non solo il suo ritorno in casa Auand, dopo aver preso parte ad altri due progetti: “Brooks” e “Tricatiempo”, ma anche il suo esordio da leader – vede in primo piano il programming, ma si regge su una base fatta di musica elettronica jazz e improvvisazione. Ne sono una dimostrazione le linee acidamente cupe di “Eta Carinae”, che si avviluppano intrecciando diverse parti improvvisate e portando la tensione al massimo, per poi sciogliersi e ricomporsi. O la melodia di “Sonico”, che sembra aprirsi un varco su una batteria frammentata e vorticosa.
Il chitarrista ha lavorato con la pazienza di un montatore per il cinema, assumendosi il rischio di ottenere una storia tutta diversa da quella per cui quelle immagini erano stato girate. I fotogrammi sono qui frammenti sonori, ma anche pezzi di vita e di esperienze comuni, messi insieme per ricomporre un puzzle dagli effetti inaspettati.
ENGLISH
Reworking a sound puzzle to find new connections
Marcello Giannini’s "Frammenti" between electronics and improvisation
Italian guitar player’s debut as a leader features more than 10 musicians
Spotlight on experimentation, programming and postproduction
Marcello Giannini’s “Frammenti” (“Fragments”) are those of a sound puzzle: rather than recreating the original image, he aims at finding new combinations and shaping a brand new picture. Experimenting and postproduction are at the core of this album and place it very close to an electonic music work. However, the guitarist has not only acted as a digital craftsman. He went further, reshuffling his cards and playing with his musicians who, in some cases, were totally unaware of the final result. Giannini has recorded many tracks house by house, sometimes asking the musicians to improvise and then going back at his desk and building a new song around that recording.
This is also why the album can count on so many collaborations: besides the leader, there are eleven musicians, such as Marco Castaldo (drums) and Ron Grieco (bass), who take part in most tracks, and Giacomo Ancillotto (guitar, effects), Pietro Santangelo 1 (soprano sax), Vincenzo Lamagna (bass) and many more. In addition to having shared other projects with Giannini, such as the Neapolitan twelveyearold band Slivovitz, all of them have joined forces on Crossroads I mproring: a music collective that has been focusing on extemporary improvisation for 4 years now.
The most interesting aspect of this work – marking Giannini’s debut as a leader as well as his comeback at Auand Records’ after taking part in two projects such as “Brooks” and “Tricatiempo” – could be found on the programming side, although its basis are strongly fastened to electronic music and jazz. Some tracks clearly show the evidence of that: the sharply dark lines on “Eta Carinae” wrap the improvised parts and put a strain on the whole track until they finally unravel, while “Sonico” melody sounds like a narrow passage, slowly making its way over a frantic rumming.
The leader has patiently worked as a video editor would do for a movie, taking a chance to shape a story that is significantly different from what the shots were meant for. The frames are sound fragments here, as well as life pieces and common experiences, all put together to recreate a puzzle with unexpected results.
I "Frammenti" di Marcello Giannini tra elettronica ed improvvisazione
Esordio da leader per il chitarrista, qui accompagnato da oltre dieci musicisti
In primo piano sperimentazione, programming e postproduzione
I “Frammenti” di Marcello Giannini sono quelli di un puzzle sonoro il cui scopo non è rimettere insieme l’immagine originale, ma trovare nuove combinazioni e incastri, fino a suggerire una figura completamente nuova. Il lavoro di sperimentazione e postproduzione che sta alla base di questo disco lo avvicina molto a un disco di elettronica, ma il chitarrista non si è limitato a fare l’artigiano digitale. È andato oltre, ha rimescolato le carte e giocato con i suoi stessi musicisti, che i n alcuni brani erano totalmente ignari del risultato finale: Giannini ha registrato le tracce casa per casa, a volte chiedendo ad alcuni di loro di improvvisare con lo strumento, per poi tornare davanti al computer e costruirci sopra un brano.
Anche per questo il disco schiera ben undici nomi accanto a quello del leader: da Marco Castaldo (batteria) e Ron Grieco (basso), presenti nella maggior parte dei brani, fino a Giacomo Ancillotto (chitarra, effetti), Pietro Santangelo (sax soprano), Vincenzo Lamagna (basso) e molti altri artisti – oltre ad avere già collaborato in passato con Giannini, per esempio con la band napoletana Slivovitz, attiva da oltre un decennio – oggi sono tutti accomunati dall’appartenenza al collettivo Crossroads I mproring che ogni settimana, da almeno quattro anni, si incontra per approfondire l'improvvisazione estemporanea.
Questo lavoro – che segna non solo il suo ritorno in casa Auand, dopo aver preso parte ad altri due progetti: “Brooks” e “Tricatiempo”, ma anche il suo esordio da leader – vede in primo piano il programming, ma si regge su una base fatta di musica elettronica jazz e improvvisazione. Ne sono una dimostrazione le linee acidamente cupe di “Eta Carinae”, che si avviluppano intrecciando diverse parti improvvisate e portando la tensione al massimo, per poi sciogliersi e ricomporsi. O la melodia di “Sonico”, che sembra aprirsi un varco su una batteria frammentata e vorticosa.
Il chitarrista ha lavorato con la pazienza di un montatore per il cinema, assumendosi il rischio di ottenere una storia tutta diversa da quella per cui quelle immagini erano stato girate. I fotogrammi sono qui frammenti sonori, ma anche pezzi di vita e di esperienze comuni, messi insieme per ricomporre un puzzle dagli effetti inaspettati.
ENGLISH
Reworking a sound puzzle to find new connections
Marcello Giannini’s "Frammenti" between electronics and improvisation
Italian guitar player’s debut as a leader features more than 10 musicians
Spotlight on experimentation, programming and postproduction
Marcello Giannini’s “Frammenti” (“Fragments”) are those of a sound puzzle: rather than recreating the original image, he aims at finding new combinations and shaping a brand new picture. Experimenting and postproduction are at the core of this album and place it very close to an electonic music work. However, the guitarist has not only acted as a digital craftsman. He went further, reshuffling his cards and playing with his musicians who, in some cases, were totally unaware of the final result. Giannini has recorded many tracks house by house, sometimes asking the musicians to improvise and then going back at his desk and building a new song around that recording.
This is also why the album can count on so many collaborations: besides the leader, there are eleven musicians, such as Marco Castaldo (drums) and Ron Grieco (bass), who take part in most tracks, and Giacomo Ancillotto (guitar, effects), Pietro Santangelo 1 (soprano sax), Vincenzo Lamagna (bass) and many more. In addition to having shared other projects with Giannini, such as the Neapolitan twelveyearold band Slivovitz, all of them have joined forces on Crossroads I mproring: a music collective that has been focusing on extemporary improvisation for 4 years now.
The most interesting aspect of this work – marking Giannini’s debut as a leader as well as his comeback at Auand Records’ after taking part in two projects such as “Brooks” and “Tricatiempo” – could be found on the programming side, although its basis are strongly fastened to electronic music and jazz. Some tracks clearly show the evidence of that: the sharply dark lines on “Eta Carinae” wrap the improvised parts and put a strain on the whole track until they finally unravel, while “Sonico” melody sounds like a narrow passage, slowly making its way over a frantic rumming.
The leader has patiently worked as a video editor would do for a movie, taking a chance to shape a story that is significantly different from what the shots were meant for. The frames are sound fragments here, as well as life pieces and common experiences, all put together to recreate a puzzle with unexpected results.
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